Corno Fun

Corno alle Scale

La storia di Lizzano in Belvedere

Il territorio di Lizzano in Belvedere e del Corno alle Scale ha visto la presenza dell’uomo sin dalle età più antiche della storia. Numerose sono in tal senso le testimonianze della sua presenza e del suo passaggio nell’Età della Pietra e del Bronzo presso la Sboccata dei Bagnadori e Rocca Corneta. Il ritrovamento di frammenti di utensili in selce e terracotta, dimostrano l’attraversamento di questi luoghi da parte dell’uomo primitivo, nei momenti stagionali più propizi.
In età storica, probabilmente, furono Liguri, Etruschi e Galli Boi le popolazioni che si insediarono stabilmente tra queste montagne. I segni della loro presenza sono tutt’oggi visibili nelle tradizioni locali: la consuetudine di scolpire teste in pietra, chiamate “mummie”, su pareti casalinghe e su camini in funzione apotropaica e bene augurale , deriverebbe dall’antica tradizione celtica di mantenere le teste decapitate dei nemici sconfitti innanzi all’abitazione .


In età medievale la zona visse prima sotto la dominazione bizantina dell’Esarcato di Ravenna, poi con la morte di Giustiniano e la conquista Longobarda dell’Italia, i territori di Lizzano vennero donati all’Abbazia di Nonantola da parte di Re Astolfo. La donazione venne sancita da un documento del 753 d.C., nel quale compare per la prima volta il nome di “Massa Lizano”, i cui confini sono simili a quelle dell’odierno territorio comunale.
L’età Comunale vide il territorio entrare nell’orbita di Bologna, a presidio del quale fece costruire numerose opere fortificatorie, tra le quali il cosiddetto Castello di Belvedere, sito sul Monte Cimbriano, alle spalle dell’odierna Querciola. Del Castello non restano che ruderi, ma il ricordo viene perpetuato anche dalla sua presenza all’interno delle odierne insegne comunali di Lizzano.
Giungendo alla fase moderna, il Comune entrò a far parte del Regno D’Italia nel 1860,assumendo il nome tutt’ora in vigore.
Cruente e drammatiche furono le vicende che caratterizzarono la vita del Corno alle Scale e di Lizzano in Belvedere durante la Seconda Guerra Mondiale, vista la sua estrema vicinanza alla celeberrima Linea Gotica, sulla quale truppe Alleate, con l’appoggio della Lotta Partigiana, e truppe Tedesche  si fronteggiarono a lungo, in una lotta senza quartiere.